Colpo di scena in Senato: tre del PD votano con Giorgia! La sinistra esplode, Calenda brinda.
Un evento senza precedenti ha scosso il Senato nelle ultime ore, segnando una frattura clamorosa all’interno del Partito Democratico. Tre senatori DEM, Pierre Ferdinando Casini, Filippo Sensi e Simona Malpezzi, hanno sfidato le direttive di partito votando a favore di una mozione proposta da Carlo Calenda, sostenuta dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un gesto che ha scatenato il caos nel centrosinistra.
Il capogruppo Francesco Boccia aveva impartito un ordine chiaro: astenersi da qualsiasi voto che potesse avvantaggiare il centrodestra. Ma i tre dissidenti hanno ignorato questa direttiva, lanciando un messaggio forte e chiaro: non sono più disposti a seguire un copione ideologico. Casini, figura storica della politica italiana, ha espresso la sua insofferenza verso le rigidità del partito, mentre Sensi e Malpezzi hanno sottolineato la necessità di valutare il merito delle proposte, piuttosto che seguire ciecamente la linea del partito.
Il dibattito in aula si è trasformato in un confronto acceso, con Calenda che ha presentato una risoluzione moderata, accolta con sorpresa dalla Meloni, che ha aperto a un nuovo dialogo. Tuttavia, la reazione del PD è stata di totale opposizione, culminando in un attacco diretto di Boccia contro i dissidenti, accusati di minare l’unità del partito.
Le dichiarazioni di Malpezzi, che ha affermato di aver votato per il contenuto della risoluzione, hanno infiammato la base militante del PD, mentre i moderati hanno accolto il suo gesto con favore. La tensione è palpabile, e la segreteria di Elly Schlein si trova di fronte a una scelta cruciale: punire i ribelli o avviare una riflessione profonda sulla direzione politica del partito.
Il clima nel Senato è teso, e le reazioni dalla base DEM si moltiplicano. La situazione è in continua evoluzione, e il futuro del PD è ora appeso a un filo. Cosa accadrà nei prossimi giorni? Riuscirà Schlein a mantenere l’unità del partito o assisteremo a una spaccatura irreversibile? Restate sintonizzati per aggiornamenti in tempo reale su questo terremoto politico.